domenica 11 novembre 2012

Più renne per tutti

Rieccoci qui. Questo weekend ho fatto per l'ennesima volta la turista, e il prossimo sarà lo stesso; ormai sono bravissima a fare il tour del centro città. 
Si parte dalla stazione a Rautatientori, si prosegue sull'Esplanadi fino al porto, deviando per Alexsaterinkatu osservando gli artisti di strada, si passeggia tra le bancarelle del Kauppahalli, si sale fino alla cattedrale di Uspenski per poi riscendere fino alla Cattedrale simbolo di Helsinki di cui ancora non ho imparato il nome. Si pranza al mercato del Kauppatori dove si becca gli unici due italiani (poco tamarri eh) incontrati da quando sono qui. E qui succede la prima svolta.
Dopo tre settimane abbondanti in Finlandia, dopo averne parlato ed aver evitato la cosa... ho assaggiato le polpette di renna! E per quanto vorrei poter dire il contrario...sono proprio gustose! Non fosse che mi son messa quasi a piangere mangiandole, direi che è un'esperienza d'obbligo per chi passa di qui; alla fine la questione è tutta psicologica, se Babbo Natale facesse trainare la slitta da un bel paio di maialini volanti, probabilmente piangerei anche mangiando le braciole!


Ieri poi gita a Tallinn, approfittando della vicinanza geografica e della comodità di mezzi per raggiungerla; non ci fosse stato il problema di non sentire la sveglia e alzarsi all'ora in cui si sarebbe dovuti essere fuori di casa, prepararsi in 7 minuti per chiamare un taxi e correre al porto, arrivare sulla nave e addormentarsi sulla prima poltrona libera, forse sarebbe stato meglio, ma alla fine si è sopravvissuti ugualmente. 
A Tallinn, sembra di immegersi in una città cristallizzata nel Medioevo, almeno la parte turistica della Old town; di prima mattina una città quasi fantasma che poi man mano si popola e si iniziano a scoprire i pub (in cui servono birra a tutte le ore del giorno), le torterie con mille dolcezze tipiche in cui andare a ripararsi dal vento che non dà tregua neanche in Estonia (pensavo fosse una prerogativa finlandese, a quanto pare anche se più a Sud, il freddo si sente tremendamente bene anche lì), le chiese (quelle non mancano mai!) che sembrano fatte di panna - sì come il Cremlino - , i negozi di souvenir con tutte le matrioske in vetrina che ti fissano in modo inquietante. 
L'unico museo che ci tenevo a visitare era quello del KGB ( curiosità instillata leggendo su tripadvisor). Ma da brava ingegnera ho avuto la brillante idea di fare una grande X sulla mappa anzichè scrivere l'indirizzo; totale: io non sapevo arrivarci e la gente del posto non sapeva manco che esistesse!

Inoltre mi è stato portato qualche "pezzetto" di Italia: tarallini direttamente santeramesi (?), caramelle frizzanti alla cola (che qui non so come fanno a non avere in mezzo ai mille mila tipi di dolci) e una cornice con una foto grandangolare di Piazza Vittorio, dalla Mole alla Gran Madre prendendo il monte dei Cappuccini... lo scopo era farmi sentire più vicina a casa, il risultato sono stai fiumi di lacrime! 
Diciamo che la nostalgia di casa inizia a essere forte...ma alla fine 'casa' è dove ci sono le persone che compongono la mia 'famiglia' in senso lato, e che anche qui riesco a sentire presenti, almeno con il pensiero, ognuno a modo proprio.

Per la felicità di molti  - in particolare una bevitrice di birra con la cannuccia - concludo con una foto particolarmente richiesta alla mia partenza (il naso ce l'ho pure e si illumina, ma lasciatemi mantenere un po' di dignità!). Mi ricorda un po' una festa di natale al quarto piano di 3 anni fa, in quel periodo di passaggio di molte cose, dalla vecchia famiglia einaudina alla nuova, dalla vecchia me alla nuova me. Chissà se in futuro anche questa mi ricorderà un'ulteriore evoluzione. Probabilmente quella in renna. Speriamo però non in polpetta.

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