mercoledì 31 ottobre 2012

A ognuno i suoi biscotti

Amici (e altri lettori)...non ho molto da raccontare... giusto un segno che sono ancora in vita (così pare)...oggi sono arrivati i miei, anche se non so perché sento il bisogno di silenzio e hanno già stravolto la quiete della mia piccola casa... ma va bene lo stesso, mi tengono impegnata... e poi, la mamma è sempre la mamma no?

Non so perché  ma negli ultimi giorni sembra che tutti vogliano che io me ne resti in Finlandia (ognuno con motivazioni diverse)... sarà così che deve andare? 
Non mi dispiace l'ordine che c'è qui, la calma, la gentilezza delle persone... sembrano sempre cordiali, mai arrabbiate, anche a lavoro sono tutti rilassati, nessuno stress (all'apparenza)... tanti ragazzi giovani già sposati che lavorano all'università perché qui hanno un futuro anche così... le persone che si preoccupano di farti sentire a tuo agio... e mi pare strano perché sto elaborando una teoria sul genere umano... vi interessa? Vabbè io ve la scrivo lo stesso, chi non vuole non legga!

Penso che in fin dei conti siamo tutti dei grandissimi stronzi egoisti! - scusate i francesismi - agiamo per il nostro stesso interesse, facciamo scelte in base all'ora e qui, facendoci spingere dalla ricerca di quel benessere temporaneo a cui aneliamo tanto... cercandolo nelle cose più vuote a volte... e siamo stronzi perché rigiriamo le frittate come vogliamo, quando ci fa comodo per far credere agli altri quello che hanno il piacere di credere, che ci faccia avere un tornaconto positivo, perché sfruttiamo le persone per poter star bene senza preoccuparci veramente di quello che provochiamo... ed è così, se vogliamo fare i perbenisti potremmo dire che non sia vero, ma in fondo penso che nessuno possa negare di essersi comportato così, chi più spesso chi meno...e pure io a volte mi accorgo di essere così!

Certo che è una constatazione amara... una volta (quando ero ancora un'idealista del cazzo - definizione datami non a torto col senno di poi) pensavo che tutte le persone fosse "buone"... proprio nel paese delle favole eh? Adesso ancora non credo che esistano persone "cattive"... esistono persone che però fanno cose spiacevoli, anche se questo non le qualifica del tutto... pensavo che Qualcuno nella Sua generosità ci avesse elargito della giusta dose di coscienza per capirle, pentirci ed evitare di ripeterle. 
E invece... la coscienza sembra averci abbandonati un po' tutti. 

Rubiamo i biscotti, ci sgamano, ci dispiaciamo - perché siamo davvero dispiaciuti! - non volevamo fare del male a nessuno in fondo... e poi zac! di nuovo con le mani nella marmellata! E' più forte di noi, siamo recidivi. 
Se avessimo una coscienza solida, e agissimo secondo quella, e non secondo il nostro smisurato ego che deve sempre sentirsi soddisfatto, forse eviteremmo tante di quelle cose brutte e potremmo finalmente sentirci bene con noi stessi. 
Ecco, un altro dei miei soliti flussi di coscienza.. di solito mi sento meglio dopo, come svuotata delle seghe mentali che mi affliggono, ma adesso no... non mi sento meglio...

Quindi resterò qui al fresco a pensar alla mia di coscienza, ai miei biscotti rubati, senza più sperare che altri facciano altrettanto... al massimo aspetterò come Linus che aspetta il Grande Cocomero la notte di Halloween, e pensa che forse questa è la volta buona... ma io non ci spero più ormai.

martedì 30 ottobre 2012

We'll be fine

Ieri è stata di nuovo una giornata densa. Non che abbia fatto chissà cosa, ho passato la giornata a leggere articoli accademici e a cercare di copincollare con classe qualche pezzo per la mia tesi.

Però è stata emotivamente densa diciamo; è bastato uno stupido nome sconosciuto a far riemergere certe questioni che sarebbe più saggio abbandonare del tutto, smettere di indagare il perché, il come, il quando, il chi, e farsele scivolare via una volta per tutte. 

Allo stesso modo sentir vivere sulla pelle degli altri una sensazione fin troppo conosciuta, ed essere qui, senza poter fare abbastanza, a condividere anche a distanza le difficoltà che ci straziano, ci allontanano da quello che non vorremmo lasciare, ma allo stesso tempo di avvicinano ad altro. 
Ci avvicinano a capire qual è la cosa giusta da fare, e chissà che prima o poi non saremo in grado di farla. 
E ci avvicinano a raggiungere la capacità di discernere tra quello che abbiamo, cosa vale la pena e cosa no, cosa nasce dalle nostre seghe mentali e cosa è reale. 
E alla fine staremo bene, perché anche dal punto più basso in cui cadiamo, si risale sempre (questa saggezza infusa ormai è diventato il mio mantra). Basta solo crederci e sperare che arrivi in fretta.
Sono già giorni che ci penso, ed è assurdo come le cose risultino più nitide da qua. 
Poi, tra il sapere e il fare c'è sempre il solito abisso. 
Fatto sta che a 2000 km, vi sto sentendo più vicini che mai.

Ok, fine nei pensieri pensierosi, anche perché ho abbastanza il cervello in pappa, quindi torniamo sul "cazzona-style". Domani arrivano i miei e quindi inizierò il babysitteraggio, qualcuno mi conceda una dose infinita di pazienza, perché con quella che mi ritrovo per natura, penso che nessuno sopravviverebbe più di 6 minuti. 
A Helsinki da ieri c'è un vento che fa paura..ok, a me fa paura tutto, ma questo è davvero assurdo!
Ieri sera poi ho dimostrato la mia superiorità da vecchia generazione di collegiale, ora posso ricattare Maior a vita - ed è una sensazione bellissima! - e magari pure lui imparerà a fare meno il picio davanti alla webcam!


lunedì 29 ottobre 2012

Second week - Toinen viikko

Ieri sera volevo lasciare un piccolo post ma ero troppo a pezzi. La biologia non dà tregua neanche in Finlandia, così ho passato la sera in compagnia di Pako (Prison Break), della scimmia e di qualche linea di febbre prima di crollare.

La domenica è passata senza troppi feriti rispetto a quelli pronosticati sabato, ho fatto la brava donnina di casa, sistemato e lavato. Ho avuto il primo approccio con la lavatrice che è stata abbastanza provante; oltre ad avere più della mia età (la proprietaria ha detto circa 25 anni) e avere l'aspetto di quella che era la lavatrice della Nouvelle Cousine di quando avevo 6 anni, ho realmente temuto che decollasse durante la centrifuga. Alla fine è sopravvissuta e ho sventato il rischio allagamento. 

Sono in ufficio che aspetto ispirazione per scrivere la parte teorica della tesi, sta prendendo una piega che non so neanche io se mi piace, Tea si è molto impegnata per aiutarmi a fare una content table decente (al contrario di quanto farebbe qualsiasi professore del Poli), ma ieri ho fatto due conti e ho tipo 4 settimane per farla prima di doverla presentare qui...panico...! 
Quindi mi son alzata con l'intento di essere produttiva al massimo - dopo 5 secondi ero già qui a scrivere...ok magari devo rivedere un po' le modalità!

Mercoledì arriveranno i miei genitori e mi sento già stressata di ritorno, ma almeno ci sarà qualcuno a farmi compagnia, mettiamola così (e a cucinare qualcosa di diverso dai tristissimi monopiatti che preparo io - da quando sono qui ho perso pure la voglia di cucina).

Forse i giorni iniziano a scorrere più velocemente e non posso che esserne felice, ho fretta di fare troppe cose e di vedere troppe persone...vediamo come evolve la settimana, ma mi sento più propositiva, ieri sera nella debilitazione fisica ho fatto una serie di considerazioni che credo mi faranno vivere più serenamente questo periodo qui.

Vi auguro un buon inizio settimana e una buona giornata.

PS. Ho letto che il maltempo imperversa in tutto il NordE, spero che voi stiate bene... qui c'è un cielo serenissimo che manco in primavera si vede a Torino!

sabato 27 ottobre 2012

Finnish karma - Suomalainen karma

Decisamente non è l'umore migliore per scrivere come va in Finlandia. Ci proverò lo stesso.

Dunque è sabato, il weekend è iniziato, yuppi! 
Stamattina ho gironzolato un po' per la città, ho fatto un po' di foto al porto... ieri a pranzo i ragazzi mi hanno detto di stare attenta ai gabbiani che son pericolosi e che ti assaltano se hai del cibo addosso e io me ne son tenuta alla larga (anche senza cibo in mano, nel dubbio)... in realtà ero seduta su una panchina osservandone uno che puntava un gruppo di tre ragazze che pranzavano - spero le assalisse e di poter immortalare il tutto...! E invece non è successo, maledizione, mi sarebbe piaciuto assistere...

E' una giornata strana, come quelle giornate in cui ti alzi e pensi che saranno anonime, che te le lascerai scivolare addosso insieme a un po' di quella malinconia (o di male di vivere poeticamente parlando) di cui non ti liberi, che speri affievolisca di giorno in giorno... non ti aspetti rovesciamenti o scossoni o altro, non ti aspetti che quella malinconia diventi insostenibile... una giornata che ti ricorda come, che ci si creda o no, non si scappa al karma... quindi dopo questa giornata mi aspetto che il karma mi porti qualcosa di strafavoloso in futuro...
E come dice una fonte culturalmente elevata:
"When I get sad, I stop being sad and be awesome instead!"

E quindi niente, sono tornata a casa...e finisce qui il racconto per oggi...
Sì, decisamente, finisce qui.

PS. Se qualcuno vuole venire e portarmi a casa di peso, è benvenuto. O se qualcuno vuole venire, abbracciarmi, e tornarsene a casa (anche a nuoto), sarà ripagato con un dolce alla cannella. 
PPS. Promesso che conterrò i post depressivi/malinconici, lo so anche io che non servono a niente

giovedì 25 ottobre 2012

I hate Cinnamon - Vihaan kaneli

Questa è la premessa. Capiamoci. di solito non accetto nessuna cibaria quando mi viene offerto (da qualcuno con cui non ho confidenza), un po' per schizzinosaggine, un po' per estrema vergogna. 
Oggi mi sentivo lanciata (come direbbe qualcuno) e soprattutto avevo qualche remora di tipo culturale che mi tratteneva da fare la schizzinosa. Che ne so, magari in Finlandia rifiutare un dolce tipico è come non mangiare il Gianduia a Torino (che è un'eresia visto quanto è buono!).

Fatto sta che stamattina, ore 8.30, coffee-meeting del RINE project. 
Outi (la mia seconda biondissima tutor) porta queste  Korvapuusti - brioche (?) tipiche in mio onore, per darmi il benvenuto nel gruppo e bla bla bla. Oggettivamente, era proprio da stronza non accettare! 
Poi all'aspetto non sembravano così terrificanti (anche se l'odore mi lasciava presagire il peggio). 
Ma come sempre, l'abito non fa il monaco. Con la scusa del'aver già fatto colazione riesco a prenderne un pezzo piccolo, nel dubbio. Attendo che tutti sia impegnati ad addentare la loro brioche per assaggiarla (in modo che non potessero vedere smorfie varie involontarie). 
Muoio. 
Per carità, per la gente normale saranno state eccezionali. Io che la cannella non la tollero manco a 10 metri di distanza stavo morendo. 
Tutti mi guardano con fare incoraggiante, io, come le peggio piemontesi, annuisco e sorrido. 
Dai, sono stati stra carini con me non posso fare la stronza! Allora gnam! un altro pezzetto. 
Arrivo alla metà che non ce la fo proprio. Per fortuna gli altri si perdono nei discorsi e non fanno caso al pezzo avanzato. 
Fiu scampata! Che sofferenza!

La giornata procede tranquilla, fiera del mio gesto di sacrificio mattutino. 
Con Tea decidiamo la scaletta della tesi, scheduliamo il lavoro per la prossima settimana etc.
Vi ricordate uno dei ragazzi del mio ufficio, di quelli che non mi parlano? Ecco, lui è l'unico che mi parla (perché è Croato, mica finnicco). E oggi aveva portato una torta. Al cioccolato. Buona! 
Torna dallo stanzino dove sta col suo gruppo di ricerca e mi porta un piattino tutto per me con una fetta di torta. 
Ma che tenero! - penso - almeno mi rifaccio di quella di stamattina. Poi io adoro il cioccolato. 
Do un morso e....

In sintesi, in Finlandia, tutto quello che non è fatto di renna o di salmone è fatto di cannella. Sapevatelo! 

martedì 23 ottobre 2012

Back to school - Takaisin kouluun

Un post giusto per raccontarvi il mio primo giorno di "lavoro". Alla fine non è stato così tragico. Alla fine.
All'inizio è stato come previsto.
Non sento la sveglia e sono in ritardo. Classico.
Pioggia incessante senza ombrello. Classico.
Sbaglio autobus. Classico.
Però azzecco la fermata, e in quel momento mi son sentita bravissima.

Per il resto ho una scrivania enorme tutta per me con vista sul bosco (non chiedetemi quale, qui ci sono boschi a ogni angolo), accesso illimitato allo storage della cancelleria, un pouf dove bivaccare durante la siesta, due biondissime tutor finlandesi stragentili e dei compagni di ufficio discretamente antipatici (di cui una spilungona rossa con la faccia equina che, giuro, mi fa paura e che oggi ha cambiato vestiti 3 volte).

A pranzo mi hanno chiesto se ho già imparato qualche parola. Da brava scolaretta ho ripetuto quelle poche che so e mi han detto che ho un ottimo accento. In totale le parole sono 5 - però dette bene!
Il lavoro deve ancora entrare nel vivo, per ora leggo articoli da cui trarre libera ispirazione - copincollare - per la mia tesi. Tea (la mia bionda tutor n.ro 1) mi ha prospettato l'ipotesi di una collaborazione anche oltre la mia permanenza, oltre che la pubblicazione del mio lavoro, cosa che mi ha fatto emozionare quanto terrorizzare!

Il momento di panico più grande della giornata però è stato tornando dall'università: davanti al banco frigo del supermercato, con tipo 153 tipi diversi di panna/yogurt/latte, individuare quella giusta. 
E ovviamente non l'ho fatto. Ho chiesto alla prima signora che passava di consigliarmene una e via. Non era così male, in fondo.

Ora sono sola nella mia cameretta e ovviamente sta per assalirmi la nostalgia serale di cui soffro tipo da quando sono partita. Cercherò di cacciarla via con un po' di VirginRadio (o di finlandese, a scelta); non pensando a come tutto scorra, o almeno, come a Torino tutto scorra tra il Poli, il collegio, le feste e le partite della Juve. 

E di come qui invece resta tutto immobile. Cioè, resto.

lunedì 22 ottobre 2012

Tässä tulevat aurinko - Here comes the sun

Dopo tre giorni di pioggia e di grigio, giusto per non sentire troppa mancanza di Torino, finalmente stamattina mi sono svegliata con il sole alla finestra! (sì perché qui tra le altre cose non esistono tendoni o tapparelle di nessuna natura, basta affacciarsi per vedere cosa fa il vicino in casa propria dai mega finestroni che circondano le case, fossimo in Italia la gente passerebbe le ore a farsi i fatti altrui!)
Il sole mi ha fatto diventare propositiva, dopo giorni a battere i denti esco lanciatissima a godermi un po' di calore -------- è tutto un bluff! Un freddo tremendo! Immensa delusione a parte, mi bardo per andare in centro.

E' il momento per mio fratello di partire, da oggi sono sola, io e il mio peluche a forma di scimmia.

Nel mio palazzo c'è un ragazzo che da giorni lavora delle assi di legno, assomiglia vagamente a Muciaccia, o almeno, alla versione finlandese di Muciaccia (cioè biondo con gli occhi azzurri), sono quasi sicura che stia costruendo una slitta. Volevo quasi chiederglielo. Poi ho pensato che non sarebbe stato carino mi avesse risposto "No è un attaccapanni" e ho tirato dritto rimanendo nella mia illusione.


Oggi poi è stata la volta dell'abbonamento ai mezzi. Incubo e salasso. La GTT sembra quasi una benedizione (poi basta prendere il 18 per cambiare idea). Con non poca fatica faccio tutti i documenti all'ufficio trasporti e prendo una mappa dei mezzi per tornare a casa. 
Ok, mappa con linee blu e puntini e numeri. 
Tanti punti. Tanti numeri. Una linea blu. 
Fantastico, non si capisce una cippa!
Riesco a ricordare il numero del bus per tornare a casa e vado alla fermata ad aspettarlo. Ovviamente alla fermata sbagliata. Mi sposto (me e la spesa che intanto ho fatto nel supermercato più figo del mondo, una fusione di Eataly - che odio - e di Ipercoop - che amo) e finalmente salgo. 
La tessera passa, la luce verde si illumina, mi siedo, aspetto la fermata e mi appresto a scendere. Ottimo, non ho neanche sbagliato fermata, sono fiera di me!
Unica postilla, prima che il bus si fermi mi squilla il telefono; Marco vuole dirmi che è arrivato in aeroporto. Rispondo. Tutto il pullman si gira a guardarmi (male).

Sarà che forse qui non si può usare il telefono in luoghi pubblici? 
O sarà che qui la gente non è abituata a parlare (un indizio può essere camminare in Aleksanterinkatu - la via Roma di Helsinki - e trovarla completamente silenziosa)? 
O sarà che da buona italiana, sono una casinista fatta e finita? (giusto per non smentire i luoghi comuni!)

Ultima cosa, sono stata felice di notare che qui i piccioni non esistono ma solo qualche corvo nero(allegria!). Sarà che fa troppo freddo pure per loro. 
In compenso ci sono dei gabbiani grossi come dei tacchini, ragazzi mi fanno  realmente paura! Al mercato del porto quando ti fissano come per dire "E mo' ti magno!" (Ja nyt syön sinut! - perché giustamente parleranno finlandese)  ho seriamente paura di essere attaccata. 
Il giorno in cui comprerò un pesce inizierò a correre prima che mi stacchino via una mano!

domenica 21 ottobre 2012

IFK voima! - Go IFK!

Sono a Helsinki da neanche 24 ore e già mi immergo in una delle occasioni in cui maggiormente si percepisce lo spirito di una città del nord: la partita di campionato della squadra di hockey.
Pioggia, freddo e 45minuti di attesa davanti al portone a parte, siamo entrati in un'atmosfera tutta nuova per me. Tantissime persone con la maglia o la sciarpa della IFK che si intrattengono ai pub dietro gli spalti prima dell'inizio della partita, che bevono tranquillamente con i tifosi della squadra avversaria (cosa da noi forse inconcepibile). A condire il tutto, oltre a fiumi di birra, qualche stand di merchandising (da cui porto a casa un dischetto da hockey) e rivenditori di popcorn (a cui ben volentieri attingiamo prima dell'inizio dello spettacolo).

La partita ha inizio. Dopo 20 minuti ancora non succede niente. Intervallo. Riprende il secondo tempo. Ancora niente di che. Inizio ad annoiarmi. Mi ricordavo l'hockey come uno sport un po' più emozionante. 
Come non detto, in tempo zero iniziano a darsele di santa ragione. 
Ecco, di questo parlavo! 
Mazze che volano, gente spalmata contro i vetri, dischetti lanciati sulla folla, cori da stadio. 
Oh, finalmente un po' di azione! 
A un certo punto ci sembra quasi di capire le urla dei tifosi - qualcosa del tipo "Spezzalo!", probabilmente (forse la parola non era quella ma il tono era credibile!).

I poveri Pellicans perdono abbastanza miseramente, 4 - 1, gli arbitri attribuiscono i punti dubbi in base a quanto rissosi sono i tifosi (e a una rapida stima delle possibilità di uscire vivi dallo stadio in caso contrario).

Una domanda mi assilla per tutti i 145 minuti di partita: ma perché la squadra finlandese dovrebbe avere un puma come mascotte?! Una renna sarebbe stata più a tema penso!

A fine partita la mia idea è che questi dell IFK siano un po' i 'gobbi' della città - a buon intenditor poche parole!


Aloitetaan! - Let's start!

L'idea non è originale. Tenere un "diario" di bordo durante un'avventura all'estero. Però diciamo che ognuno ha il suo taglio. Ovviamente non ho la minima idea di quale sarà il mio, ma intanto iniziamo!

Sono arrivata a Helsinki il 19 ottobre 2012 alle 12:35. 

Il 19 ottobre 2012 alle 12:45 volevo tornare a casa. (giusto il tempo di slacciare le cinture e scendere dall'aereo).
Che novità!

Devo avere qualche sindrome psicologica, dato che succede sistematicamente a ogni viaggio (almeno, in quelli da sola - vedi Edimburgo); come mi ritrovo davanti al rullo per prelevare i bagagli sento due lacrimoni che combattono per non sgorgare dalle palpebre, e credetemi, è dura! Se li trattengo è solo per mantenere quel poco di dignità in terra straniera - che poi puntualmente perdo inciampando nei trolley o ribaltandomi sul nastro trasportatore.

Fatto sta che con un po' (ma proprio poco) di coraggio, un po' di incoraggiamento fraterno (Marco santo subito - ma non diciamoglielo se no come sempre di monta la testa), un po' di senso del dovere (se torno a casa prima del tempo qualcuno mi prende a calci), ho iniziato.

E che inizio!


La casa sembrava terribile, formato bonsai e puzzolente. però vista mare. Il ridente Baltico che, come ha detto la proprietaria "In estate è davvero una bellissima vista". Peccato che siamo in inverno. 

Un paio di lenzuola e tazze rigorosamente firmate Ikea, qualche libro italiano, un peluche a forma di scimmia e un Ambipur alla mela verde dopo, la casa è diventata abitabile.
Certo è che passare dal collegio a una casa tutta per sè è traumatico (inizierò a far pratica per quello che inesorabilmente succederà post-laurea). Per ora non ho ancora sentito lo stacco, ma credo che questa settimana sarà decisiva, quindi vedremo quando rimpiangerò il casino di Maior&Co in cucina.

Insomma, l'impatto al solito è stato catastrofico, della serie "Riportatemi a casa!", ma con il giusto incoraggiamento e sostegno anche a distanza, credo - spero - di poter affrontare al meglio questa nuova esperienza. 

Continuate a esserci e a sostenermi, i primi giorni sono quelli più difficili e voi che mi conoscete lo sapete bene!

Stay tuned! - Kuunnella!