lunedì 22 ottobre 2012

Tässä tulevat aurinko - Here comes the sun

Dopo tre giorni di pioggia e di grigio, giusto per non sentire troppa mancanza di Torino, finalmente stamattina mi sono svegliata con il sole alla finestra! (sì perché qui tra le altre cose non esistono tendoni o tapparelle di nessuna natura, basta affacciarsi per vedere cosa fa il vicino in casa propria dai mega finestroni che circondano le case, fossimo in Italia la gente passerebbe le ore a farsi i fatti altrui!)
Il sole mi ha fatto diventare propositiva, dopo giorni a battere i denti esco lanciatissima a godermi un po' di calore -------- è tutto un bluff! Un freddo tremendo! Immensa delusione a parte, mi bardo per andare in centro.

E' il momento per mio fratello di partire, da oggi sono sola, io e il mio peluche a forma di scimmia.

Nel mio palazzo c'è un ragazzo che da giorni lavora delle assi di legno, assomiglia vagamente a Muciaccia, o almeno, alla versione finlandese di Muciaccia (cioè biondo con gli occhi azzurri), sono quasi sicura che stia costruendo una slitta. Volevo quasi chiederglielo. Poi ho pensato che non sarebbe stato carino mi avesse risposto "No è un attaccapanni" e ho tirato dritto rimanendo nella mia illusione.


Oggi poi è stata la volta dell'abbonamento ai mezzi. Incubo e salasso. La GTT sembra quasi una benedizione (poi basta prendere il 18 per cambiare idea). Con non poca fatica faccio tutti i documenti all'ufficio trasporti e prendo una mappa dei mezzi per tornare a casa. 
Ok, mappa con linee blu e puntini e numeri. 
Tanti punti. Tanti numeri. Una linea blu. 
Fantastico, non si capisce una cippa!
Riesco a ricordare il numero del bus per tornare a casa e vado alla fermata ad aspettarlo. Ovviamente alla fermata sbagliata. Mi sposto (me e la spesa che intanto ho fatto nel supermercato più figo del mondo, una fusione di Eataly - che odio - e di Ipercoop - che amo) e finalmente salgo. 
La tessera passa, la luce verde si illumina, mi siedo, aspetto la fermata e mi appresto a scendere. Ottimo, non ho neanche sbagliato fermata, sono fiera di me!
Unica postilla, prima che il bus si fermi mi squilla il telefono; Marco vuole dirmi che è arrivato in aeroporto. Rispondo. Tutto il pullman si gira a guardarmi (male).

Sarà che forse qui non si può usare il telefono in luoghi pubblici? 
O sarà che qui la gente non è abituata a parlare (un indizio può essere camminare in Aleksanterinkatu - la via Roma di Helsinki - e trovarla completamente silenziosa)? 
O sarà che da buona italiana, sono una casinista fatta e finita? (giusto per non smentire i luoghi comuni!)

Ultima cosa, sono stata felice di notare che qui i piccioni non esistono ma solo qualche corvo nero(allegria!). Sarà che fa troppo freddo pure per loro. 
In compenso ci sono dei gabbiani grossi come dei tacchini, ragazzi mi fanno  realmente paura! Al mercato del porto quando ti fissano come per dire "E mo' ti magno!" (Ja nyt syön sinut! - perché giustamente parleranno finlandese)  ho seriamente paura di essere attaccata. 
Il giorno in cui comprerò un pesce inizierò a correre prima che mi stacchino via una mano!

1 commento:

  1. Il primo pesce te lo devi pescare! Troppo semplice sennò...

    Bellissime le foto, soprattutto i colori della prima, continua a farne ti prego ^_^

    Keep rocking!

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